Il 25% delle emissioni globali deriva dall’industria alimentare e circa il 35% del cibo prodotto finisce nei rifiuti. Su entrambi i fronti servono cambiamenti di enorme portata. Mark Hawtin di GAM Investments prende in considerazione il futuro del settore alimentare e spiega perché i prossimi 10-15 anni si prospettano entusiasmanti.
09 agosto 2022
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Quando vogliamo investire in fenomeni dagli effetti dirompenti cerchiamo temi che hanno le potenzialità per essere rilevanti e crescere in misura esponenziale. Finora, il cibo non ha destato particolare interesse. In realtà, noi siamo convinti che i cambiamenti climatici e lo sviluppo della tecnologia stiano portando a una svolta nel settore alimentare simile alla rivoluzione provocata dagli smartphone nel 2007.
Sulla base della ricerca di Hannah Tucker di Balance Point Ventures, gli esiti possibili per gli alimentari in futuro sono tre:
- una specie di fine del mondo, ovvero il collasso della natura se non operiamo cambiamenti di enorme portata
- un mondo sintetico dove la natura viene controllata, e
- un mondo rigenerativo, dove il vecchio e il nuovo collaborano per ottenere un risultato migliore, più sostenibile e meno distruttivo per l’ambiente.
Chiaramente il primo scenario è da escludere, come ha detto Ban Ki-moon, non c’è un Pianeta B, mentre secondo noi il terzo scenario, per quanto positivo, non potrà risolvere problematiche di così ampia portata. Ciò significa che saranno gli alimenti sintetici a soddisfare buona parte del fabbisogno di cibo sostenibile nei prossimi 10-20 anni. Già seguono le leggi di progressione geometrica che favoriscono una ipercrescita e possono dunque avere gli effetti dirompenti che cerchiamo.
Il 25% delle emissioni globali è connesso all’industria alimentare e il 35% del cibo viene buttato. Su entrambi i fronti servono cambiamenti di enorme portata. Inoltre, il 99% dei pesci rischia l’estinzione a causa dell’aumento di livelli di acidità, della distruzione della barriera corallina e del rapido calo del fitoplancton. In breve, gli ecosistemi dell’oceano e della terra devono cambiare. La tecnologia oggi è in grado di contribuire a tale cambiamento come ha fatto per altre industrie, in applicazione della legge di Moore e della legge di Metcalfe.
La capacità di operare a livello dell’elettrone consente sviluppi in campo sintetico che non erano possibili fino a pochi anni fa. Così come la legge di Moore ha ridotto il costo del sequenziamento del genoma, ha ridotto anche il costo per la produzione di carne sintetica. La figura seguente mostra che “la carne prodotta in laboratorio cresce come Internet”, come ha osservato Ron Shigeta, cofondatore dell’acceleratore scientifico IndieBioshows.
Il costo della carne prodotta in laboratorio si comporta come la tecnologia
C’è molta resistenza nei confronti dei sostituti degli alimenti esistenti, come la carne, prodotti in laboratorio. Per la loro adozione di massa non basterà la necessità di ricorrere a cibi alternativi sostenibili. Uno dei contributi più esaustivi sull’argomento è quello di RethinkX, un gruppo di esperti con sede nel Regno Unito, che nel rapporto Rethinking Food and Agriculture, stima che il numero di mucche negli Stati Uniti diminuirà del 50% entro il 2030, mandando in fallimento il settore dell’allevamento di bestiame. Tali sviluppi dipendono principalmente dall’introduzione di alimenti alternativi e ciò, a nostro giudizio, dipende da un catalizzatore che renderà inevitabile tale cambiamento. Ed è qui che entra in gioco la legge di Moore. Come riportato dalla figura, con il rapido calo del costo della carne sintetica, gli alimenti alternativi saranno più convenienti e ciò porterà alla svolta, economica più che ecologica.
Il settore dei dolcificanti è un altro esempio delle enormi ramificazioni che possono avere i cibi alternativi. La fermentazione di precisione è uno dei campi in più rapido sviluppo e sta attirando enormi investimenti. La capacità di analizzare e lavorare con organismi a livello molecolare consente di apportare innovazione in numerose aree, per esempio nel sequenziamento del DNA per le piante. Sono state scoperte, e sono in corso di produzione, nuove proteine vegetali che hanno tutte le caratteristiche dello zucchero, sebbene ancora solo in piccole quantità. Tali proteine come Brazzein, Monelin o Miraculin sono migliaia di volte più dolci degli zuccheri o dei dolcificanti tradizionali e, in quanto proteine, hanno potenzialmente effetti positivi sulla salute. Il problema finora è stata la produzione su vasta scala, ma con i progressi fatti nella fermentazione di precisione e nel presupposto che (come i sostituti della carne) seguiranno una progressione geometrica, a breve potrebbero essere commercializzate alternative basate su proteine. Vengono già testate da grandi aziende come Coca-Cola e Pepsi. Abbiamo spesso parlato della polarizzazione tra vincitori e vinti in uno scenario veramente rivoluzionario. È facile dunque concludere che, nel campo dei dolcificanti, le alternative sintetiche potrebbero prevalere fino a rendere inutile l’attuale industria dello zucchero. Pensiamo alle possibili implicazioni per un Paese come il Brasile, che è il principale produttore di zucchero al mondo!
Ci sono poche possibilità di investire in questo tema in Borsa. L’opportunità più conosciuta probabilmente è Beyond Meat, che però secondo noi non esprime pienamente la vera rivoluzione in arrivo. La fermentazione di precisione si prospetta estremamente interessante e si può trovare in alcuni conglomerati industriali come Cargill o tra le aziende private, per esempio Perfect Day e Impossible Foods. GFI riferisce che nel 2021 sono stati investiti 1,7 miliardi di dollari in società che operano nel campo della fermentazione di proteine alternative, il doppio rispetto al 2020. Siamo solo agli inizi ma, come sempre, andremo alla ricerca della prossima opportunità di investimento in questo tema che, sospinto da una necessità cronica globale e dai giganteschi progressi tecnologici, potrebbe aprire prospettive particolarmente interessanti nei prossimi 10-15 anni.
Le informazioni contenute in questo documento hanno unicamente fine informativo e non vanno considerate come una consulenza di investimento. Le opinioni e le valutazioni contenute in questo documento possono cambiare e riflettono il punto di vista di GAM nell’attuale scenario economico. Non siamo responsabili dell’accuratezza e della completezza delle informazioni contenute nel presente documento. I rendimenti passati non sono indicativi di rendimenti futuri così come di presenti o futuri trend. Gli strumenti finanziari menzionati sono riportati unicamente a scopo di esempio e non vanno considerati un’offerta diretta, una raccomandazione o un consiglio di investimento. I titoli indicati sono stati selezionati da un universo di titoli coperti dai portfolio manager per far meglio comprendere al lettore i temi presentati e non fanno necessariamente parte di un portafoglio e non rappresentano un suggerimento di investimento da parte dei portfolio manager. Non si rilascia alcuna garanzia che le previsioni saranno rispettate.